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Kucova: passato, presente, futuro.

Kucova: passato presente futuro

Illuminazione e infrastrutture urbane; incremento occupazionale, raccolta differenziata e smaltimento rifiuti; agricoltura e certificazione dei prodotti; istruzione e formazione professionale; cultura e sviluppo sistemi museali, sono gli argomenti su cui la città di Kucova, rappresentata dal Sindaco Selfo Kapllani e il Presidente di ACIA Tommaso Scattolari, hanno firmato ieri, 27 novembre 2018, un importante “Accordo di Collaborazione e Sviluppo” supportato nella parte tecnica, dal Presidente di AlbaniaEurobandi, Riccardo Palmerini.

L’Amministrazione di Kucova, determinata e coraggiosa consapevole del passato e delle ferite che questo ha inflitto alla città e alla cittadinanza, con il supporto di ACIA e degli imprenditori italiani che ancora una volta hanno deciso di investire in questo Paese, si appresta a disegnare e avviare un cambiamento partendo dal risparmio energetico: rafforzamento dell’illuminazione pubblica di strade, scuole e asili sostituendo i vecchi impianti con lampade e sistemi digitali di nuova generazione. La speranza inizia sempre dai più piccoli: vivere in un mondo pulito e avere rispetto per l’ambiente è il messaggio che i bambini porteranno a casa insegnando ai grandi l’importanza e la necessità della raccolta differenziata e lo smaltimento dei rifiuti. Raccolta porta a porta, divisione, lavaggio e recupero delle materie prime riciclabili, cestini nei luoghi pubblici. Avviare un processo virtuoso che avvicini l’Albania agli standard previsti dall’Unione Europea in materia di Ambiente.

Istruzione e formazione attraverso Università on line; corsi di laboratorio e attestazione delle competenze acquisite in loco. Rendere accessibile a tutti l’istruzione e la formazione professionale, è una delle principali richieste espresse dall’Amministrazione di Kucova. Il territorio albanese può risultare ostico per i giovani che abitano lontano dai grandi centri abitati ma con il supporto della tecnologia ed il costo accessibile del servizio, l’istruzione e la formazione non sarà più un privilegio per pochi.
Tecnologia e competenze a supporto dell’agricoltura. Conservazione e mantenimento dei prodotti di stagione, rafforzamento delle filiere di trasformazione e distribuzione prodotti agroalimentari, certificazioni, studi e ricerche che individuino terreni adatti a coltivazione di prodotti alternativi e più redditizi. Analisi di mercato che orientino i giovani agricoltori sul come e cosa, investire risorse ed energie.
Servizi per la comunità a partire dagli asili, i centri di aggregazione per i giovani, gli anziani. Avviare una rete di musei che attirino verso Kucova i tanti turisti provenienti da tutta Europa che stanno scoprendo anno dopo anno, la bellezza della costa, i mari incontaminati, la cucina e le tradizioni di questa Terra. Il Popolo Albanese, riconosce agli imprenditori italiani la fantasia, la bravura e le competenze uniche e che ben li distinguono nel mondo per la qualità e la professionalità delle loro opere.

Sono trascorsi più di ottant’anni da quando nel 1935 la società italiana AIPA, un’associata AGIP, ottenne dallo Stato albanese la concessione molto estesa per la ricerca e l’estrazione del petrolio. I risultati migliori si ottennero proprio a Kucova ed è proprio qui che sorsero gli impianti di produzione. Fu costruita una strada asfaltata per collegare Kucova a Berat e al nuovo aereo porto costruito proprio in funzione di questo centro. Era uso del Regime Fascista ribattezzare le città con nomi che ritenevano più adatti strappando via l’identità a persone e luoghi. Fu così che Kucova venne ribattezzata Petrolia, la città del petrolio. Nel dopo guerra il Regime Comunista che governava l’Albania ribattezzò a sua volta la città dandole il nome di Qyteti Stalin, ovvero Città di Stalin. L’estrazione del petrolio venne intensificata, la produzione non era più destinata al mercato italiano e nacque così, la prima raffineria albanese. Anni bui, neri come il petrolio stesso scesero su tutta la comunità albanese. Persecuzioni religiose, impoverimento delle famiglie, dei servizi, delle infrastrutture. Un quarto di secolo che congela di fatto la crescita di un popolo. Nel 1990 con la caduta del sistema comunista, il nuovo Governo di Albania democratica decise che la città doveva riprendersi il suo nome originario e Kucove, ritrovò le sue radici.

Un passato ancora ben presente nella mente delle generazioni poco più che sessantenni che hanno visto sfumare le opportunità di crescita e sviluppo che spettano di diritto a tutti i popoli e che oggi faticosamente vedono rincorse dai propri figli. Una corsa contro il tempo, una corsa per riallineare una città oltre che un’intera Nazione, agli standard richiesti dall’Europa, ma prima di tutto una collaborazione e un impegno da parte Del Sindaco Kapllani e il Presidente di ACIA Scattolari, per avviare un processo di miglioramento del benessere delle famiglie albanesi. Un cambiamento culturale su valori fondati sul rispetto, il lavoro, l’istruzione, la crescita, la fiducia.

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